Gli autori

Leone Allacci (1586-1669), studioso e teologo greco attivo nell'ambiente romano, svolge un ruolo cardine per la cultura europea seicentesca (Musti 1960). Si tratta di una figura centrale negli scambi eruditi ed epistolari del XVII secolo, interlocutore privilegiato di personaggi rilevanti in ambito italiano ed estero come Antonio Magliabechi, Angelico Aprosio, Gabriel Naudé, François Combefis, Giulio Mazzarino e Jean-Baptiste Colbert. Il contributo di Allacci risulta capillare visto che le sue opere vengono pubblicate in diversi ed importanti centri editoriali (Roma, Parigi, Lione, Colonia) e sono numerosissime: 60 quelle andate a stampa, più di duecento i progetti fermi alla forma manoscritta. La sua copiosa produzione verte su argomenti molteplici che spaziano dalla teologia alla bizantinistica, dall’architettura sacra all’antichità classica fino alla letteratura italiana.

Apostolo Zeno (1668-1750), letterato e celebre librettista appartenente alla nobiltà veneziana, è ricordato come «l'insigne riformatore del melodramma prima di Metastasio» (Bizzarrini 2020). Al ripudio della produzione lirica giovanile, segue la prolungata frequentazione del dramma per musica. Debutta nel novembre 1695 a Venezia con la pastorale Gli inganni felici (musica di Carlo Francesco Pollarolo) e nel 1744 sono quarantesei i drammi per musica, inclusi gli oratori, contenuti nell'edizione curata da Gasparo Gozzi (Venezia, Pasquali). Zeno è impegnato non solo nella composizione di libretti d'opera, ma è anche dedito agli studi eruditi, al commercio di libri antichi e al collezionismo (basti pensare ai circa ottocento libretti posseduti, un patrimonio utile per il lavoro condotto sulla Drammaturgia del 1755).

Bibliografia

Bizzarrini, Marco (2020). "Apostolo Zeno". Dizionario Biografico degli Italiani. Roma: Istituto della Enciclopedia Italiana.

Musti, Domenico (1960). "Leone Allacci". Dizionario Biografico degli Italiani. Roma: Istituto della Enciclopedia Italiana.

Zanandrea, Steno (1991). "La «Drammaturgia» di Leone Allacci dall’edizione romana (1666) alla veneziana (1755). Gli interventi di Apostolo Zeno, Carlo Lodoli e Giovanni Cendoni". Quaderni Veneti XIII, pp. 145-164.